Il PD e Legambiente indissolubilmente legati. Per fregarci.
di Enrico Carotenuto
L’ennesima vergogna italiana. Stavolta per mano dei soliti noti del PD, con l’appoggio degli “insospettabili” di Legambiente, il cui deus ex machina, Ermete Realacci, è l’emblema dell’ambientalismo di facciata italiano. E, guardacaso, presidente della commissione ambiente, per conto del PD, per la gioia dei petrolieri di mezzo mondo.
Un bel regalo ad un banchiere neozelandese, e la perdita di un patrimonio ambientale unico al mondo. Thank you Mr. Realacci, thank you PD.
Ecco la notizia, così come riportata dall’Unione Sarda.
“Ok all’emendamento che boccia il diritto di prelazione da parte dello Stato per l’acquisto dell’isola di Budelli. I tre milioni dirottati verso la bonifica della Maddalena.
La commissione Ambiente della Camera (presieduta da Realacci, NDR) ha espresso parere favorevole a un emendamento che modifica il testo della Legge di Stabilità che prevedeva appunto il diritto di prelazione da parte dello Stato per riacquisirla. Per Legambiente (presieduta dal 1987 al 2003 da Realacci, presidente onorario dal 2003, NDR) è una “scelta saggia ed equilibrata (come dubitare dell’obiettività di Legambiente? NDR). I 3 milioni destinati al riacquisto andranno alla bonifica de La Maddalena”. Ora si attende il parere della commissione Bilancio.
“Grazie al nuovo provvedimento votato oggi in commissione Ambiente della Camera, se la commissione Bilancio confermerà ora il parere – spiegano il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, e il presidente di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana – i 3 milioni di euro che sarebbero stati destinati all’inutile (inutile?! NDR) acquisto di Budelli verranno utilizzati per la bonifica dei fondali della Maddalena e per lo sviluppo delle aree marine protette della Sardegna”. (Perchè con ben tre milioni di euro, ci bonifichiamo La Maddalena e la terra dei fuochi, invadiamo la Jacuzia e la Kamchatka, e con quello che avanza, dimezziamo il debito pubblico, NDR)
LA DENUNCIA DI SEL – “E’ incomprensibile il blitz del Partito Democratico in Commissione Ambiente per cancellare, con un emendamento, la possibilità di acquisire nel patrimonio pubblico l’isola di Budelli”. Lo dichiara Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sel – “Nonostante le 100mila firme raccolte dalla petizione popolare, nonostante la disponibilità del presidente dell’Ente parco dell’arcipelago de La Maddalena a esercitare il diritto di prelazione e, soprattutto, nonostante l’ investimento necessario per acquisire la proprietà pubblica sia di soli 2,9 milioni di euro, si preferisce fare un favore a un ricco banchiere neozelandese. Sarebbe gravissimo – sottolinea Migliore – se per una cifra così esigua, pari all1% di quanto speso per il G8 fantasma della Maddalena, si preferisse non esercitare il diritto di prelazione”. E ancora: “Chiediamo che le forze democratiche del Parlamento ci ripensino e, invece di favorire interessi di parte, lavorino per acquisire come bene pubblico un patrimonio dell’umanità come l’isola di Budelli, l’isola della spiaggia rosa”.
PECORARO SCANIO – “Un gravissimo errore, forse i deputati hanno votato non essendo ben informati, altrimenti non mi spiego il voto del Senato”. Così l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio sull’emendamento alla Legge di Stabilità che toglie di fatto il diritto di prelazione allo Stato per il riacquisto dell’Isola di Budelli, spostando i soldi verso la bonifica de La Maddalena. Pecoraro Scanio – che sulla questione ha promosso una petizione cui hanno aderito tra gli altri Fulco Pratesi, Carlo Petrini, Oscar Farinetti, Giovanni Valentini, insieme con associazioni ambientaliste (Greenpeace, Lipu, Marevivo, Italia nostra) – fa presente che “la società civile si è schierata in modo trasversale” e che perciò “mi sembrerebbe grave che la commissione Bilancio non ne tenga conto”. “E’ giusto fare le bonifiche – osserva allora l’ex ministro – ma i soldi vanno tagliati alle spese militari e non alla tutela dell’ambiente. Non fare la prelazione significa fare un regalo a un privato che vuole guadagnare con un museo all’aperto e facendo pagare i ticket. Poi, non fare la prelazione è anche un danno per l’erario. Spero che anche Legambiente se ne convinca e cambi idea per non spaccare il mondo ambientalista”.
Una schifezza. Un obbrobrio. Una vergogna. Chi ha a cuore l’ambiente ed il territorio italiano, se non l’aveva già capito prima, dovrebbe ora guardarsi bene dall’appoggiare qualsiasi cosa faccia Legambiente. Qualsiasi iniziativa. Teniamole presenti certe cose. Ricordiamoci sempre che le grandi associazioni ambientaliste sono state create da, e servono determinati poteri, e vengono utilizzate in maniera strumentale. Quelle grandi, come il WWF, sui temi internazionali che stanno a cuore ai mondialisti, e quelle locali, come Legambiente, per metterne il capo storico in luoghi tipo la commissione ambiente della Camera, in modo da pitturare di verde in un solo colpo sia il partito in cui milita, sia qualsiasi decisione dannosa della commissione. Considerando poi l’ardore dei recenti governi per le trivellazioni facili, c’è veramente poco da stare tranquilli. Ricordiamoci, e ricordiamo loro, con le nostre azioni quotidiane che una mano di verde non basta a nascondere il marcio. La puzza, chi ha un naso, la sente a chilometri.