Napolitano, autoritario “deus ex machina” nel teatrino del Porcellum
di Fausto Carotenuto
La Corte Costituzionale affonda il porcellum… finalmente. E ora? Nessun problema, arriva il salvatore…
E subito il Presidente Napolitano cala nella scena come il “deus ex machina”, il finto e artificioso dio teatrale che ai tempi di Euripide secondo copione interveniva con la “sua” soluzione per i comuni mortali. E il “deus” partenopeo detta le linea travalicando ancora una volta le sue prerogative di arbitro super partes.
Non solo sollecita una nuova legge elettorale, come sarebbe nelle sue competenze, ma dice anche “come” farla. Il che va chiaramente oltre il suo ruolo.
Lui dice apertamente che non vuole il sistema proporzionale.
Ma da dove deriva tutta questa autorità di Napolitano? Un consenso dal basso…. dall’alto… o da dietro le quinte?
Qui si evidenzia ancora una volta il gioco dei grandi poteri oscuri mondialisti.
Crisi economiche, crisi politiche, scandali… tutte situazioni create ad arte per indurre emergenze nella quali poi si prendono decisioni per “mettere ordine”, per “turare falle”. Perché altrimenti chissà cosa succede…
Ora l’ennesimo falso teatrino spinge ad una riforma elettorale che “superi il proporzionale”.
Cosa significa?
Con il proporzionale ogni partito politico, anche minoritario, ha una sua rappresentanza alle Camere, corrispondente proporzionalmente al numero di voti ottenuti da quei cittadini che apprezzano la sua posizione politica.
Con il maggioritario invece i grandi partiti assumono anche la rappresentatività di chi non è d’accordo con loro.
Nel primo caso il vantaggio è un parlamento ricco di impulsi, veramente rappresentativo, con tante voci diverse che portano una ricchezza di dialogo politico. E con tutti i cittadini che possono sentirsi rappresentati. I poteri di manipolazione hanno grande difficoltà a controllare tutti gli elementi di un sistema proporzionale, che si basa sul una vera ricerca di consenso. In Italia Moro e Craxi sono stati eliminati – tra l’altro – per eliminare con loro questa difficoltà di controllo.
Nel secondo caso – il maggioritario – si finisce per creare due poli, uno di maggioranza e uno di opposizione, facilmente controllabili da chi riesce a condizionare maggioranze poco consapevoli attraverso i media. Tanta gente non si sente rappresentata da due poli molto simili, dipendenti dagli stessi poteri oscuri e solo apparentemente in lotta tra loro. E finisce per non votare più…
Qualcuno dirà che con tanti partitini piccoli non si riesce a governare… Certo, e allora basta avere un proporzionale con uno sbarramento del 2-3 percento per ridurre il numero dei partiti piccoli. E poi esercitare la politica, che consiste nell’armonizzare le posizioni e gli interessi diversi, anche delle minoranze.
Invece i poteri di manipolazione mondialisti tendono a creare sistemi maggioritari, nei quali le lobbies potenti e organizzate siano capaci di orientare le maggioranze su massimo due posizioni fintamente diverse. Per loro facilissime da controllare e da connettere alle grandi lobbies mondiali finanziarie e massoniche. E chi non vota alla fine fa loro comunque un gran piacere. Come nella finta democrazia statunitense. Se vota solo il 60% della popolazione, mi basta avere il 31% delle masse, o anche molto meno con i premi di maggioranza per assumere la forza rappresentativa del 100%… E controllando i mezzi di informazione è facilissimo ottenere questo risultato. Con il proporzionale per governare occorre invece arrivare ad ottenere consensi molto più ampi attraverso una armonizzazione delle posizioni e degli interessi di una percentuale di cittadini molto più ampia. E che riesce meglio ad esprimere la porpria libertà.
E’ chiaro che chi lavora ora per imporre il maggioritario lavora anche per i peggiori poteri mondialisti, che lo sappia o meno. E contro la libertà.
Altra considerazione è in merito all’idea che cambiare formula cambi sostanzialmente il risultato e possa produrre una migliore politica.
Che i parlamentari siano nominati dal segretario del partito come nel porcellum, o siano identificati e proposti nelle liste di preferenze ai cittadini sempre dai segretari di pochi grossi partiti cambia poco.
A meno che i segretari di partito non decidano che i loro parlamentari debbano essere persone per bene, mature, in gamba, interessate al bene comune prima che al bene del partito. Siano saggi e amorosi, per nulla concentrati sul proprio ego…
Ecco, fino a che non ci sarà una classe politica così… la modifica dei sistemi elettorali sarà solo una presa in giro.
Non sono le formule che cambiano le cose. Solo uomini migliori possono produrre una politica, una economia ed una società migliori.
Ragionando per estremi, se veramente ci fosse un dittatore assolutamente illuminato, sarebbe nei suoi effetti pratici senz’altro meglio di una democrazia nelle mani di felloni.
Il problema è che in giro non si vede nemmeno il dittatore illuminato.
E allora continuiamo a darci da fare nei territori, in orizzontale, per incidere noi positivamente sulla realtà che è intorno a noi. Quella dei rapporti sociali, economici e, perché no, anche politici. Delegando molto poco, solo quando strettamente necessario, ed esclusivamente a chi veramente conosciamo bene come brava persona… Non il meno peggio… non per sentito dire…
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