Accorinti denunciato per lesa maestà
di Enrico Carotenuto
A volte è difficile rimanere calmi e benevoli. Certe notizie lasciano basiti, confusi, arrabbiati. Ci vuole un discreto sforzo per calmarsi.
Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, che il 4 novembre aveva fatto lo splendido gesto di esporre la bandiera della pace, e di ricordare l’articolo 11 della costituzione durante la festa delle forze armate, è stato denunciato dal giornalista Ernesto Di Pietro per “lesa maestà”.
A parte il fatto che il reato stesso di lesa maestà è una cosa repellente, residuo monarchico da abolire, mi chiedo anche per quale motivo l’esercito dovrebbe essere “maestà”. Anzi, per quale motivo uno stato dovrebbe mai essere “maestà”? E in quale modo il comportamento di Accorinti è stato lesivo? Di che?
Eh no, cari signori, non sta bene dire che la guerra è male. Non sta bene ricordare che gli italiani, in guerra, non ci dovrebbero mai andare, se non per difesa dei patri confini. Perchè i generali s’indignano, e i giornalisti amichetti dei generali, o magari compagnucci di loggia, non ci mettono nulla a denunciare certi atti gravissimi, che ledono l’immagine “immacolata” dell’esercito. Come se un esercito potesse mai essere immacolato.
E poi, perchè si può denunciare Accorinti, ma non il governo, che spende 20 miliardi in f35, e mai una lira bucata per il dissesto idrogeologico. Quest’anno è toccato alla Sardegna, ma tutti gli anni ci sono queste “emergenze”. Con i soldi degli f35 potremmo metterci tutti al sicuro , ridurre i danni, ridurre i morti, avere un paese migliore. Caro Ernesto di Pietro, dovevi denunciare Mauro, non Accorinti.
Ma senza andare troppo in alto, mi chiedo se questo giornalista si sia accorto che ci sarebbero storie ben più meritevoli delle sue denunce in quella splendida terra che è la Sicilia.
Io denuncerei lui per disprezzo dell’umanità, per attentato alla ragione e alla sanità mentale, per vilipendio dei valori della costituzione, e per avermi fatto arrabbiare di primo mattino.
Ecco cosa pensa invece Alex Zanotelli del gesto di Accorinti. Le sue parole riconciliano col genere umano, informano, e aiutano a ritrovare la calma.
“Carissimo Renato,
infinite grazie per questo tuo splendido gesto di sfida alla cultura di morte che ci viene propinata con questa parata militare per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale.
“Avete detto ai vostri ragazzi che la Prima Guerra mondiale si poteva evitare?- scriveva don Milani ai capellani militari della Toscana(1965). Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508).
Era dunque la Patria che li chiamava alle armi? E se anche li chiamava, non chiamava forse a un’ “inutile strage” (l’espressione non è di un vile obiettore di coscienza, ma di un Papa). Era nel ’22 ch bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l’esercito non la difese. Stette ad aspettare gli ordini che non vennero. Se i suoi preti l’avessero educata a guidarsi con la coscienza invece che con l’Obbedienza ‘cieca, pronta, assoluta’, quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria e al mondo. (50 milioni di morti)”.
Grazie , Sindaco, perché ti sei fatto interprete di questa gloriosa tradizione nonviolenta, così ben espressa, anche in Italia, da figure come don Milani, Capitini, padreTuroldo, donTonino Bello e tanti altri.
Grazie perché hai insegnato con quel tuo gesto il valore della protesta personale a un popolo italiano addormentato.
Grazie per aver richiamato tutti all’assurdità di una così colossale spesa militare in Italia che è ancora più alta di quanto affermi. Il SIPRI di Stoccolma calcola che nel 2012 il governo italiano ha investito in Difesa 26 miliardi di euro, mentre non riesce a trovare soldi per la scuola, per la sanità, per il terzo settore. E il popolo iataliano non si ribella a tali aberrazioni.
renato accorinti
Grazie, Sindaco, perché ti sei schierato contro la militarizzazione della tua terra:”La nostra isola rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale far partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari i paesi stranieri.” Non possiamo infatti accettare né che Sigonella diventi la capitale mondiale dei droni né che Niscemi diventi con i MUOS il centro mondiale di comunicazioni militari.
Grazie,Renato, perché sia il tuo gesto che le tue parole hanno ridato nuova vita al movimento nonviolento italiano.
Spero di risentire la tua voce risuonare nell’Arena di Verona il 25 aprile 2014.
Alex Zanotelli”
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