Chi ha ucciso Lady Diana? Si riapre il caso… come per Moro.
di Fausto Carotenuto
Secondo Scotland Yard ci sarebbero nuovi elementi nella vicenda della morte della Principessa Diana e di Dodi al Fayed a Parigi nel 1997.
La tesi ufficiale rimane quella dell’incidente d’auto dovuto all’autista ubriaco, ma pare emergere la possibilità che ad organizzare un vero e proprio attentato siano state le forze speciali britanniche, le famose SAS (Special Air Forces).
Nuove rivelazioni che tendono a riaprire un caso, in parallelo con quello che succede in Italia con il caso Moro. Anche da noi nuove rivelazioni che mettono in causa Cossiga, la banda della Magliana, nuovi documenti… Si può in effetti parlare di due casi simili, per l’impatto che hanno avuto nei rispettivi paesi e per le trame e i segreti che li hanno circondati.
Ma perché proprio ora in entrambi i casi qualcuno comincia a parlare? E soprattutto: perché chi parla viene solo ora preso sul serio dalla polizia e anche dai media?
La risposta è probabilmente nel fatto che è cambiato un grande equilibrio di potere mondiale. Ed ora i vincenti – l’asse gesuita-massonico-democratico USA – potrebbero usare alcuni complotti per colpire i loro vecchi nemici allora dominanti – un coagulo di massoneria nera di tipo piduista e di correnti della destra americana e vaticana opusdeista. Quei nemici che organizzarono almeno la parte operativa di quegli assassinii.
Scoprire o minacciare di scoprire chi veramente uccise Diana e Aldo Moro sarebbe un ulteriore colpo a quello che rimane dei vecchi equilibri di potere.
Il regime dei professori in Italia esprime pienamente il nuovo equilibrio. In Gran Bretagna la famiglia reale fu duramente colpita da chi organizzò la morte di Diana, al punto da generare una sorta di asservimento di numerosi ambienti di sicurezza e finanziari alle forze allora vincenti. La massoneria internazionale di obbedienza inglese ne uscì enormemente indebolita non solo in casa, ma a livello mondiale. Lo stesso accadde in Italia durante il lungo regno dell’opusdeista Papa Giovanni Paolo secondo. A sancire quella sconfitta in modo simbolico, la moglie del Duca di Kent, importante gran maestro massone internazionale, si fece ostentatamente cattolica, così come dopo qualche anno il Primo Ministro Blair.
L’attuale equilibrio britannico si basa invece probabilmente sul recupero di quelle stesse forze che subirono l’attacco precedente; un fortissimo recupero operato da una abile manovra gesuitica e rafforzato dall’ascesa del gesuita Bergoglio al trono di Roma.
Ed ora i nemici si possono minacciare e intimorire ulteriormente brandendo il caso Diana. O il caso Moro da noi.
Solo che in entrambi i casi potrebbero venire fuori solo gli esecutori e non i mandanti veri. I mandanti veri magari erano quelli che già decenni fa volevano che le cose – nella corsa alla creazione del superstato europeo – arrivassero proprio a questo punto. E quei casi in effetti servivano ad eliminare certe forze – come quelle intorno alla famiglia reale inglese o a Moro – che in modo più forte si opponevano alla perdita di sovranità degli stati nazionali.
Scontri tra grandi piramidi oscure eternamente in lotta tra loro. Come vogliono le forze anti-coscienza che le dominano entrambe, secondo la vecchia tecnica imperiale che rafforza il principio di autorità con quello del “divide et impera”.
Nessuna delle due piramidi oscure è migliore dell’altra. Entrambe schiave di forze spirituali anti-coscienza. L’unico modo per combatterle è proprio continuare a sviluppare consapevolezza e amore: la coscienza!
Non ci facciamo intimorire dalle loro trame e andiamo avanti.
Può interessarti anche: