Lo straordinario mondo delle forme volanti
Paola Lo Sciuto
Che cosa è una foglia che si alza al vento, la danza di una lingua di fuoco nella notte, un’onda che s’infrange lunga sulla sabbia, e l’aria che densa di nuvole si compone in valli e montagne di altri mondi come specchio eterico della materia più densa.
É la natura. É la materia e la straordinaria bellezza della sua manifestazione, tra l’armonia e la disarmonia, tra l’esistenza visibile e le sue forme dinamiche nell’incontro con le forze del vento, della gravità, dell’energia sottile.
La natura danza provocando stupore.
Il lavoro di Daniel Wurtzel che si definisce uno scultore cinetico è il tentativo di porre l’attenzione sullo stupore che provoca il divenire delle manifestazioni della semplice materia. Trasforma ciò che consideriamo ordinario in qualcosa di meraviglioso e straordinario. ” Il mio punto d’ ingresso nel fare arte, dice Wurtzel, è stato quello di utilizzare i materiali in modi che distillano e ri-presentino i vari aspetti della proprietà materiali intrinseche, fisiche, rivelando una bellezza inaspettata in un modo precedentemente non-visto”.
Noi non siamo abituati a vedere la bellezza nella nostra vita quotidiana e nelle manifestazioni della natura, porre coscienza su ciò che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Eppure basta poco, basta un tessuto leggero che si muove al vento sotto il riflettore di un teatro per ricordarci quanta poesia è lì per noi quotidianamente, quanta incantevole bellezza in una minima variazione di colore in un tramonto, in un ticchettio della pioggia che sbatte contro il vetro. Wurtzel ci aiuta in teatro a renderci consapevoli di non avere abbastanza attenzione, di non provare forse abbastanza meraviglia e stupore per ciò che ci circonda. Eppure c’è lo stesso amore nelle opere di Wurtzel che fuori, anche per un minimo sibilo della natura, per una minima sfumatura, moto, evento dinamico.
Il lavoro di Wurtzel sta però al limite tra la riflessione che ci scatena vederlo e il puro effetto speciale.
Ci entusiasma quando vediamo la danza del Magic Carpter o del Pas de Deux e le forme che riesce a creare riproponedo un tornado in miniatura, e ci svilisce quando vediamo usare le sue “sculture cinetiche” dietro i modelli che sfilano per un fashion show a Milano, o usare la sua tecnica per far volare gli attori nel mega Music Hall di Peter Pan diretto da Luc Petit in Belgio, oppure usato nel le Cirque du Soleil per creare forme puramente spettacolari. La sua cinetica diventa subito un effetto fine a se stesso, molto triste, privo di una minima essenza artistica. E’ come usare una poesia per uno spot pubblicitario, senti subito come la predazione divori irrimediabilmente la purezza dell’intento e la devia, ma basta saperlo.
Magic Carpet
Pas de Deux — Alternative soundtrack 3
Snow