La Commissione Europea. Chi sono? Perchè stanno li? Impariamo a conoscerli
di Enrico Carotenuto
La Commissione Europea è l’organo dell’Unione Europea che ha in mano il potere esecutivo e che promuove il processo legislativo, ovvero decide su cosa si debba legiferare. E’ composta da 27 delegati (uno per stato membro) a cui è richiesta la “massima indipendenza” dagli stati membri dell’Unione.
I suoi poteri, un tempo pressochè assoluti, sono stati in parte modificati dal trattato di Lisbona, ed ora anch’essa è sottoposta all’azione del Consiglio Europeo (Van Rompuy, per intenderci), il quale stabilisce “gli orientamenti politici e le priorità generali” sulle quali poi agisce la commissione.
Resta comunque un organismo potentissimo di personaggi “scelti in base alla loro competenza generale” (Trattato Comunità Europea, art. 157 par.1).
Si, ma scelti da chi?
Dal Consiglio Europeo, naturalmente (sempre Van Rompuy), che propone il candidato presidente della commissione, il quale, una volta in carica, sceglie, sempre in accordo col Consiglio, tutti gli altri ventisei commissari. Dopo la scelta, il parlamento europeo esprime il suo favore o meno, ma è successo una sola volta in tutta la storia della comunità, che un commissario fosse rifiutato (Rocco Buttiglione). Dopo che il parlamento, normalmente appecoronato, da il suo parere positivo, chi è che nomina definitivamente la commissione?
Indovinato! E’ sempre il Consiglio Europeo. Ma di questo fantomatico Consiglio, ce ne occuperemo in articoli successivi.
Per cominciare concentriamoci oggi sul presidente della corrente Commissione. La commissione Barroso.
Negli articoli che pubblicheremo successivamente troverete riportati alcuni tratti salienti delle storie dei commissari, che vi faranno riflettere sui loro effettivi “meriti”.
Se volete divertirvi ancora di più, potete fare un parallelo tra i dati sui membri della commissione, e quelli dei membri dei Club Mondialisti che abbiamo riportato nel nostro dossier.
Josè Manuel Barroso – Presidente della Commissione Europea:
Ex primo ministro portoghese. Laureato presso l’università di Lisbona (con forti origini da e legami con i gesuiti) e di Ginevra (Gesuiti? Oh Yes!). Ha studiato anche alla Columbia University ed a Georgetown, la scuola gesuita per eccellenza in america, da cui provengono un po’ tutti quelli che contano: da Kissinger al Cardinal Martini. (Volete sapere chi altro ha fatto percorsi simili? Li trovate, in buona parte, nel nostro dossier.)
Originariamente “comunista”, ha effettuato un progressivo spostamento a destra fino a diventare vice presidente del Partito Popolare Europeo (lo stesso di cui fanno parte tutte le DC, Forza Italia, ecc.) Negli anni 80 la sua carriera politica ricevette grande impulso da Anibal Cavaco Silva, l’allora presidente portoghese, nonchè super professore per 40 anni nell’università Cattolica del Portogallo (toh!) e influente direttore nella Banca del Portogallo.
Si noti che sotto la presidenza di Cavaco Silva, il Portogallo entrò nella UE. Il prof. Cavaco Silva è un membro del Club di Madrid (che coincidenza!).
Barroso ha fatto parte di un numero imprecisato di gruppi consultivi “informali” del Segretario Generale dell’ONU, ed è stato un convinto supporter delle iniziative di Bush e Blair, infatti ospitò lui il vertice a quattro con Bush, Blair ed Aznar dove vennero definiti i piani per l’invasione dell’Iraq. Chissà se le ha poi trovate, le armi di distruzione di massa…
Tra i riconoscimenti a Barroso, interessante la nomina a “Global Leader for Tomorrow” datagli dal World Economic Forum (WEC) nel 1993. Si noti che il WEC è un’altra branca dei movimenti mondialisti collegati ai vari Club oggetto del dossier. Bisogna ammettere che ci hanno proprio visto giusto, questi del WEC, quasi dei maghi: hanno fatto una previsione azzeccata, su un singolo individuo, con 11 anni d’anticipo rispetto alla sua prima elezione come presidente della Commissione, nel 2004. Chissà se sono in grado di dirmi dove andrò in vacanza io fra 11 anni!
Tra gli altri riconoscimenti troviamo poi la pletora di lauree honoris causa ricevute dopo la sua nomina a presidente della Commissione Europea. Questo è normalissimo “lecchinaggio”, e quindi lo consideriamo di scarsa importanza. Sembra che le università italiane primeggino in questo ruolo, infatti Barroso ha ricevuto lauree honoris causa da ben 3 università italiane (La Sapienza, la LUISS, e l’Università di Genova).
I legami di Barroso, ovvero i suoi reali meriti, escono fuori guardando la lista di onoreficenze che gli sono state concesse da ben 17 tra “ordini” cavallereschi e stati. Per la lista completa, cliccate qui.
In questo ambito fanno bella mostra di se le nomine:
1. “CAVALIERE DI GRAN CROCE DELL’ORDINE DI CRISTO” (Portogallo, 1996). Ma non era un comunista senza Dio?
2. “GRAN CROCE PRO MERITO MELITENSI” (Cavalieri di Malta, 1989). I cavalieri di Malta…dal Vaticano, uno dei gruppi più oscuri dal medio evo in qua.
3. “CAVALIERE DI GRAN CROCE DELL’ORDINE DELLA CASATA D’ORANGE”. La casata dei reali d’Olanda è una potenza massonica, proprietaria di cosucce quali la Shell, è infilata dappertutto nei club mondialisti, dal club di Roma al Bilderberg.
4. “CAVALIERE COMANDANTE ONORARIO DELL’ORDINE DEI SANTI MICHELE E GIORGIO”. Questa onoreficenza viene data a ricompensa della difesa degli interessi britannici nel mediterraneo, o per altri favori fatti alla corona inglese in ambito diplomatico o di politica estera. La Corona Inglese: la potenza massonica per eccellenza.
Queste quattro onoreficenze mettono perfettamente in luce il ruolo di Barroso quale trait d’union dei poteri forti mondialisti. Di chiara provenienza gesuita, ma graditissimo alle potenze massoniche (Orange e Windsor). Insomma, questo Barroso piace proprio a tutti.
Questi sono i reali meriti di quest’uomo. Aver detto sempre si alle persone giuste, non essersi mai tirato indietro quando si “doveva” fare una guerra, o quando si “doveva” mettere le briglie economiche agli stati europei. Aver messo d’accordo gli interessi della massoneria e del vaticano.
Siamo convinti che questi interessi coincidano con i nostri? Siete ancora convinti di vivere in una democrazia?
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