Obama, la tua politica non ci piace, ma amiamo le tue lagrime
di Fausto Carotenuto
Un appello allo spirito di Barak…
Parlando ad un gruppo di giovani volontari della sua campagna elettorale Obama ha pianto.
Ha cominciato a commuoversi ricordando come da giovane a Chicago aveva cercato di aiutare le comunità bisognose, e di come questo aveva aiutato lui a crescere più di quello che aveva poi effettivamente fatto per queste comunità. E poi le lagrime sono sgorgate dai suoi occhi, quando ha detto: “Mi viene in mente” che “non è tanto importante quello che voi ricordate a me di me, ma che voi per molti aspetti siete migliori di come ero io: più svegli, più organizzati, più efficaci”, sull’onda delle comuni speranze. E questo farà in modo che “voi ovunque sarete attivi nella vostra vita”, farete “cose incredibili… Quello che voi avete fatto mi dice che quello che io faccio è importante… Sono veramente fiero di voi…”
Lagrime vere.. le ho scrutate bene.
Chi parlava, chi piangeva in quel momento? La personalità dell’ambizioso politico Obama bravissimo a manipolare, a servire oscure logge per occultare dietro bei discorsi il loro controllo ferreo sui poteri politici, militari e finanziari del mondo… Oppure parlava qualcun altro? Forse quella luce, quella fiamma dello Spirito che è in noi tutti e che noi copriamo con strati di egoismo e di pensieri morti, ma che è comunque lì ad aspettare pazientemente di essere riscoperta per continuare la sua strada di evoluzione.
Proprio nelle emozioni genuine, come quella provata di fronte a quei ragazzi, il cuore può fare il miracolo di riaprire la strada allo Spirito, che supera perfino le corazze più dure per inviare quel “mi viene in mente”, quella ispirazione che crea un piccolo miracolo.
L’intensa emozione è stata un attimo, e poi la seduttiva personalità di Obama ha ripreso il controllo… ma un attimo su cui riflettere. Quanti misteri nell’animo umano: è proprio vero che non possiamo giudicare un essere umano, nelle sua insondabili profondità… Ma possiamo giudicare solo le sue azioni.
“Li riconoscerai dai loro frutti”, ha detto Uno che se ne intendeva di animo umano…
E allora noi oggi vogliamo parlare non al politico Obama, ma allo Spirito divino, alla fiammella di Barak, alla quale forse si può dare forza e speranza parlandogli di cose buone:
“Caro Barak,
fai tutto il possibile per distaccarti dai condizionamenti dei militari, dei produttori di armi, dei servizi segreti, degli imperi finanziari, dei produttori farmaci e di alimenti devitalizzanti; dai produttori oscuri di forme pensiero e stili di vita antiumani e anticoscienza.
Ci sono tanti ideali migliori da servire, e tu lo sai bene. Lo devi a te stesso, alla tua famiglia a tutto il mondo.
Metti la tua bravura al servizio del Bene, di quello libero, amorevole e luminoso, non di quello finto e condizionato.
Aiutaci a costruire un mondo che faciliti, invece di ostacolarla, la crescita di una società umana dalla coscienza evoluta, pacifica, armoniosa, amante del Bene, del Bello e della Verità.
Ci vuole coraggio, si rischia la vita a farlo… Ma fai tutto quello che puoi: il tuo Io vero, spirituale, è ancora lì ad aiutarti, e magari Qualcuno ti proteggerà anche…
Spirito divino di Barak… metticela tutta per superare gli ostacoli interiori posti dalla personalità del politico ambizioso Obama e per prendere le distanze dalle forze oscure e di manipolazione!
In questo noi siamo con te. Se ce la farai ce ne accorgeremo dai tuoi frutti…”
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