Dalla Chiesa: perché il mistero dura ancora dopo 30 anni? Chi lo ha voluto eliminare dal suo cammino?
di Fausto Carotenuto
Trenta anni fa veniva ucciso dalla manovalanza mafiosa Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri, eroe antiterrorismo, eroe delle virtú civili e repubblicane. Forse uno degli ultimi eroi del senso del dovere nei confronti della collettività. Come Falcone, Borsellino, e tanti altri piú o meno conosciuti.
Dopo 30 anni si sa che la mafia lo uccise, insieme alla giovane moglie e al fidato uomo di scorta. Con un agguato di tipo militare iperorganizzato. Ma non si sa chi diede ordine alla Mafia.
Dalla Chiesa era legato da connessioni profonde ad altri uomini della suo stesso orientamento civile, come Moro, Pecorelli, Varisco… Vennero tutti uccisi nel volgere di pochi anni… Chi dalla Mafia, chi dalla Banda della Magliana, chi dalle Brigate Rosse, strumenti ciechi di un unico potere oscuro.
Quale? La P2, la CIA…?
No, ormai appare con chiarezza che questi sono anche loro strumenti, che magari hanno dato una mano, anch’essi senza sapere perché esattamente, riforniti di false motivazioni, come quella degli affari o dell’anticomunismo atlantista… In un incredibile gioco di specchi ordito, come diceva Falcone ed ora Grasso, da “menti raffinatissime”.
Se fosse stata la P2 o la CIA ora sapremmo.
Se non sappiamo é evidentemente perché i poteri che dominano ora sono gli stessi che ordinarono quegli omicidi. Per un qualche motivo che ha a che fare con una strategia ancora in corso…
Quale strategia?
Moro venne ucciso perché elemento di coagulo di un blocco che non voleva svendere la sovranità monetaria ad un superstato europeo orwelliano. Dopo il suo assassinio si passò rapidamente alla adesione allo SME, ed a nuovi sviluppi contro la nostra indipendenza finanziaria, come l’arresto dei capi della Banca d’Italia Baffi e Sarcinelli…
La tesi che attribuisce la responsabilità alle brigate rosse o l’altra tesi secondo la quale é stato ucciso dagli americani perché favoriva i comunisti, furono cortine fumogene usate per confondere l’opinione pubblica e per coinvolgere nelle operazioni quegli stupidotti senza scrupoli dei piduisti, dei servizi americani e dei brigatisti…
Pecorelli venne poi ucciso perché sapeva troppo di queste connessioni e minacciava di rendere noto tutto. Aveva già pubblicato che il suo amico Dalla Chiesa durante il rapimento Moro aveva individuato al Ghetto di Roma la prigione ed era pronto ad intervenire, ma fu bloccato da Cossiga, nell’attesa che – subito dopo – il cadavere di Moro venisse lasciato nella Renault rossa proprio vicino alla prigione ormai trovata dal generale.
Dalla Chiesa, che aveva evidentemente scoperto troppo sulla vicenda Moro, venne prima isolato e poi inviato privo di poteri a fare il prefetto a Palermo. A quel punto bastava dire ai mafiosi che il generale era una gravissima minaccia ai loro affari per concordarne il massacro.
Chi ha ordinato l’ uccisione di Moro e degli altri per aprire la strada alla costruzione del superstato europeo cosa sta facendo ora?
Sta facendo proprio il superstato europeo, con il plauso dei media e dei nostri politici…
e le mani grondanti di sangue.
Per questo il mistero su quelle morti deve rimanere ancora tale.
Noi ce ne siamo accorti, e non abbiamo bisogno di sentenze per capire come sono andate le cose e dove stanno andando. E non collaboreremo alla costruzione di questa mostruosità.
Noi continueremo a costruire un mondo parallelo, fatto di una rete di coscienze attive in tutti i campi per la crescita di tutti… Lontano dalle seduzioni del potere e della finanza. Un mondo pirvo di ombre… un mondo di luce.
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