Giochi di potere sulla pelle della Terra (e la nostra)
di Fausto Carotenuto
Oggi è l’overshoot day”. Cosa significa?
Secondo un istituto londinese, il Global Footprint Network, oggi 22 agosto l’umanità ha già consumato le risorse che la Terra produce in tutto il 2012. Dopo di che staremo intaccando “il capitale” di risorse della Terra. Di questo passo entro la metà del secolo serviranno due pianeti. Che non abbiamo…
E allora il messaggio è: “Non c’è più tempo…bisogna fare qualcosa.. urgentemente!!!”
Proprio il tipo di messaggio che accompagna sempre queste notizie.
Quello ambientale e della comunicazione relativa a questo tema è veramente un argomento difficile. Perché non è così trasparente come sembra, E perché gruppi oscuri usano perfino questo tema così sensibile come strumento di manipolazione.
Vediamo di riassumere.
E’ ormai accertato che stiamo maltrattando la Terra e le sue risorse, che esiste un effetto serra, che i ghiacciai si stanno sciogliendo, che ci sono dei disastri probabilmente provocati da questi mutamenti, che emettiamo troppa Co2, che inquiniamo e consumiamo troppe risorse;
Ma è anche strano che una serie di fortissimi poteri di controllo e manipolazione – che esprimono personaggi come Al Gore, strutture come le agenzie ONU, il WWF, il Club di Roma e quello di Budapest, ed una miriade di fondazioni e centri di ricerca – abbiano un comportamento bifronte: da una parte sostengono l’onda ecologista e dall’altra sono il cuore di quello stesso sistema economico finanziario che sta depredando le risorse della Terra a ritmi forsennati. E sono anche gli stessi poteri che controllano i governi che facilitano lo sfruttamento senza porre freni sufficienti.
Ecco: i grandi media non si soffermano mai su questa “stranezza”. Che però è fondamentale e la dice lunga.
Sui grandi mezzi di comunicazione noi vediamo apparire solo il teatrino del dibattito-scontro tra chi dice che stiamo devastando l’ambiente e chi dice di no. E noi che amiamo la Terra ci appassioniamo al dibattito per ovvi motivi.
Ma non teniamo mai conto del fatto che dietro i due fronti ce n’è uno solo. Che anche su questo tema esercita una sorta di divide et impera dei propri uomini e delle proprie organizzazioni.
Ma perché certi grandi poteri di manipolazione fanno questo gioco? A che serve?
Una delle antiche tecniche del potere è questa: se c’è una emergenza questa va usata per controllare la gente e spingerla nelle direzioni volute. Basta impossessarsi dei temi dell’emergenza e modularli a seconda delle esigenze. Dando più o meno peso a certi fattori in base al momento. Importante è il controllo del tema in questione.
Vediamo in questo caso in sintesi quale è il tragico gioco:
Il tema del disastro climatico è un tema culturale ed operativo ormai sotto gli occhi di tutti, ed ingenera ondate di ansia e paura per le sorti del pianeta e dell’umanità.
Una umanità spaventata da una grave ed ineluttabile emergenza potrà essere indirizzata a prendere decisioni ed a cedere libertà che non avrebbe mai ceduto il tempi normali.
I gruppi che hanno in mano il potere finanziario ed economico possono da una parte scatenare i propri terminali nella dissennata aggressione alle risorse della Terra, evitando di frenarla attraverso i governi controllati dagli stessi poteri; e dall’altra parte possono, con il controllo del tema dal punto di vista culturale – fondazioni, personaggi, agenzie, ecc…- accentuare i fattori, dargli ancora più drammaticità e rilevanza. In certi casi fino a truccare le cifre e i diagrammi. Per drammatizzare al massimo il problema. E poi per proporre le soluzioni “necessarie, iuneludibili, improcrastinabili”
Perché lo fanno?
La risposta è sempre la stessa di questi tempi: per arrivare a costituire in tempi più brevi possibile un superstato centrale mondiale autoritario, che sia capace di resistere all’onda di risveglio orizzontale libertario e locale del movimento del risveglio delle coscienze. Un’onda ancora minoritaria ma enorme a livello mondiale. E terribilmente minacciosa per i poteri di controllo.
Infatti basta farci caso. Ogni volta che il Club di Roma, Al Gore, Laszlo, Rifkin o altri parlano di emergenza ambientale, dicono sempre che bisogna prendere decisioni rapide, che non c’è tempo. Che gli attuali stati nazionali, così come sono organizzati non sono in grado di dare le risposte necessarie per “salvare l’umanità”. Alcuni di loro sono più espliciti e dicono chiaramente che solo un governo centrale mondiale di supersaggi non eletti potrà farlo, perché le masse non sono sufficientemente mature per esprimere un governo simile con i meccanismi democratici. Quindi le masse dovranno ineluttabilmente cedere il proprio potere politico e le proprie libertà ad una élite, per non rischiare l'”estinzione”.
Non sentite un brivido salire lungo la spina dorsale?
Questi poteri che si coprono di rispettabilità sono dei vampiri che aiutano la Terra e l’Umanità ad ammalarsi per poterle curare come dicono loro. Con un superospedale centralizzato ed autoritario e con le cure devitalizzanti e debilitanti che hanno appositamente studiato per i nostri corpi e le nostre coscienze.
Cosa proponiamo noi?
Il contrario, naturalmente. Non una soluzione dall’alto, ma dalla gente.
Il problema climatico, ambientale e delle risorse esiste ed è grave. Ma va inquadrato nelle sue reali dimensioni da studi indipendenti ed estranei ai grandi poteri di manipolazione.
La via di uscita non è nell’autoritarismo verticale “perché l’umanità non è matura”… Ma nel dare fiducia ad una umanità la cui consapevolezza sta crescendo giorno per giorno. Una tendenza da incoraggiare, non da reprimere con istituzioni centralizzanti.
E’ solo l’aumento della consapevolezza, dell’amore e del rispetto per gli altri, per la Terra e per le sue creature che ridurrà i comportamenti di eccessivo sfruttamento e di devastazione. Non un governo centrale antidemocratico di finti saggi nominati da logge massoniche ed antichi ordini religiosi.
Quindi quello che occorre è una grandissima campagna di consapevolezza, nella quale immettere risorse ed impegno. Per ottenere comportamenti diversi e virtuosi degli individui, delle aziende e degli Stati.
Loro certamente non lo faranno e continueranno a tentare di spaventarci per convincerci che non siamo capaci. Noi invece continueremo a spargere consapevolezza! Facciamolo tutti noi che non ci illudiamo più del ruolo dei grandi poteri ed abbiamo capito che possiamo contare solo su di noi e su quelli come noi.
Per informazioni sull’overshoot day vedi l’articolo del Fatto Quotidiano: