Alice Pasin è un architetto, una progettatrice di giardini, ed una contadina. E’ una delle organizzatrici di “Civiltà Contadina“, associazione che promuove la salvaguardia della biodiversità rurale, il diritto alla sovranità alimentare e alla libera circolazione delle sementi.
Da vari anni è diventata una guerriera, ma non brandisce armi.
Custodisce e riproduce semi.
La guerra di Alice alle multinazionali.
Perché la definiamo guerriera?
Perchè combatte un sistema che vuole privarci di libertà, diversità ed energie vitali. E lo fa occupandosi di una cosa che è alla base della catena alimentare umana, un settore a cui pochi pensano, ma così importante da essere stato occupato “militarmente” da 4 grandi multinazionali del cibo, che sono poi anche le stesse che producono i pesticidi che tanto ci fanno bene.
I semi sono la base della catena alimentare e della biodiversità. E se negli ultimi cent’anni siamo passati dall’utilizzare diecimila tipi di semi a 120, abbiamo un problema. Un grosso problema. Alice combatte sia per la biodiversità che per la salute (e le tasche) di tutti.
L’Espresso ha fatto un bell’articolo sulla sua storia e sulla sua lotta, in cui vengono accennate le problematiche del controllo delle multinazionali sulle sementi mondiali.
Ecco la storia di Alice (clicca qui).
Non aiuta il fatto che anche l’Unione Europea faccia di tutto per compiacere queste multinazionali.
Semi non regolamentati? Non di proprietà? Senza pesticidi? Non sia mai, dice l’euroburocrate.
Dobbiamo ringraziare coscienze come quella di Alice, che non solo contribuiscono col loro lavoro, ma fanno da esempio illuminante per le generazioni correnti e sono speranza per quelle future.
Anche noi nel nostro piccolo quotidiano possiamo combattere. Attraverso le nostre scelte, informandoci di più sul cibo, su chi lo produce, su cosa contiene, su come cresce. E magari sacrificando un pezzettino del nostro tempo per fare scelte migliori per noi e per gli altri. Andando un po’ più in la del supermercato sotto casa, che sarà anche comodo, ma di una comodità che mina la nostra libertà, la nostra salute ed in ultima analisi anche le nostre tasche.