Produrre un opera d’ arte grazie alle donazioni su internet di amici, fan e appassionati.
Redazione
La rete offre oggi nuove opportunità per gli artisti indipendenti che vogliono produrre e promuovere un album, un film o un cortometraggio senza venire a compromessi con le grandi case di produzione, molto interessate ai profitti, ma non sempre a progetti di qualità.
Da diversi anni infatti sono state create diverse piattaforme sul web che offrono la possibilità agli autori di mettersi in contatto con migliaia di persone interessate a finanziare, anche con piccole somme, i loro progetti culturali.
La più nota è l’ americana kickstarter, che trattiene il 5% delle donazioni, ma ce sono molte altre in tutto il mondo, come artistshare o plegde music, specializzata nella raccolta fondi in ambito musicale, mentre in Italia è stata fondata nel 2005 produzioni dal basso.
In alcuni di questi siti per far partire il progetto bisogna raggiungere obbligatoriamente la cifra che è stata indicata dall’ artista, mentre altri non chiedono di raggiungere un determinata soglia.
In queste piattaforme gli artisti in cambio offrono qualcosa ai loro sottoscrittori a seconda della cifra donata. Il sovvenzionatore può ricevere una copia dell’ opera, può essere citato come coproduttore nel disco o nel film che ha finanziato, oppure, nel caso dei più generosi, passare una serata con l’ artista che ha scelto di sovvenzionare.
Questo nuovo modo di reperire fondi per le produzioni potrebbe cambiare radicalmente il mondo dell’ industria culturale, specialmente in ambito musicale e cinematografico, dove ci sono già stati alcuni esperimenti positivi.
Negli stati uniti infatti la musicista Amanda Palmer dopo aver rotto il contratto con la roadrunner record attraverso il sito kickstarter ha trovato oltre 20000 produttori che gli hanno elargito 1 milione di dollari per la produzione e la promozione del suo nuovo album.
Nella stessa nazione sono stati raccolti ben 345000 dollari per la produzione del film blue like jazz, versione cinematografica dell’ omonimo libro di Donald Miller, e numerosi altri progetti hanno raccolto cifre poco al di sotto di questa cifra.
Un caso isolato che però apre nuovi scenari non solo per i piccoli artisti e per gli sperimentatori che hanno l’ occasione di farsi conoscere e di reperire fondi fuori dai circuiti tradizionali, ma anche per i musicisti più conosciuti che vogliono assumere il controllo della propria opera artistica.
Marco Orlando