51 vittima militare italiana in Afghanistan. I sepolcri imbiancati
Redazione
Dicono seduti nelle loro comode poltrone?
Dal Quirinale: «Appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un carabiniere e altri due sono rimasti gravemente feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione internazionale Isaf in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese».
« … Una notizia tristissima – ha dichiarato il ministro degli esteri Giulio Terzi – abbiamo perso un giovane valoroso italiano impegnato a costruire un futuro più sicuro per i nostri figli e un Afghanistan in cui gli afghani possono decidere il loro futuro».
Parole stanche, vuote e fuorvianti. Ormai incapaci perfino di svolgere bene il compito di manipolazione.
Questi interventi per conto del superstato militare centrale non hanno alcun senso pacifico. Servono non a creare la pace, ma ad imporre la guerra e infinite situazioni conflittuali, con numerose vittime da tutte le parti. Ad alimentare il conflitto occidente–islam, non certo ad eliminarlo. A togliere un papà carabiniere alla propria famiglia…
La guerra è la creazione di una malattia sociale, non è mai la sua soluzione. Chi è chiamato a garantire la Costituzione non dovrebbe versare facili lagrime di coccodrillo, ma far osservare scrupolosamente la nostra lungimirante carta fondamentale:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.. Art 11
Non c’è nessuna possibile giustificazione per fare una guerra.
Chi ne trova lo stesso, deforma la propria coscienza, comprime la propria anima e manipola la nostra. Non ama la verità, non ama se stesso e non ama noi…
Può interessarti anche: