DOBBIAMO DIFENDERCI DALL’ISIS O DAI NOSTRI GOVERNANTI E DAI NOSTRI MEDIA?

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DOBBIAMO DIFENDERCI DALL’ISIS O DAI NOSTRI GOVERNANTI E DAI NOSTRI MEDIA?

di Fausto Carotenuto

 

COME DIFENDERSI DALL’ISIS ?

NON FACENDO LA GUERRA, MA SMONTANDOLA

NON ODIANDO, MA DIFENDENDOSI DAI MEDIA DEL POTERE

E DAI NOSTRI GOVERNANTI.

Chi ha creato l’ISIS, lo ha fatto per fondare le basi della espansione della Terza Guerra Mondiale: quella Islam-Occidente e quella all’interno dell’Islam.

Il fatto è che chi ha creato l’ISIS dirige anche i poteri di manipolazione che sono dietro i governi occidentali.

I grandi poteri anti-coscienza hanno creato, come stiamo scrivendo da anni, le basi, i presupposti e le linee di azione del nuovo conflitto mondiale. Ed ora stanno attuando il piano con decisione, ferocia, sangue freddo ed assoluta mancanza di scrupoli.

Ora la loro creatura ISIS sta portando il terrore in Occidente, con particolare forza verso la Francia, la grande nazione che è più facile infiammare all’intervento militare.

Come è possibile che lo strumento ISIS si muova con grande cura per scatenare una guerra mondiale contro di sé? Già questo non avrebbe senso se l’ISIS non fosse uno strumento di altri poteri, IL CUI SCOPO E’ FARE LA GUERRA, non mantenere la pace.

La guerra e il terrorismo giustificano una grande emergenza, con la quale ridurre diritti e libertà per tutti, con la quale ridurre la sovranità delle nazioni, con la quale giustificare enormi spese di armamenti ed enorme potenziamento di servizi segreti che servono a controllare meglio noi. La guerra e il terrorismo servono a deprimere le nostre coscienze con ondate di paura, di rabbia e di odio.  Le coscienze depresse e indebolite sono più facilmente vittime dei poteri di controllo.

Certo però, tutti ci diciamo: “occorre ora comunque fare qualcosa per fermare questo bagno di sangue. Per fermare questi tagliagole!”. E infatti ora tutti i media si domandano non tanto se bisogna fare la guerra, il che ormai è dato per scontato, ma che tipo di guerra bisogna fare per fermare l’ISIS.

Ecco, dal punto di vista tecnico-militare, fermare l’ISIS è facilissimo.

Nessuna forza militare riesce a fare una guerra senza un approvvigionamento continuo e sostanzioso di armi e munizioni. Non basta raccontare la balla dei depositi “che c’erano prima”, quelli che l’ISIS avrebbe preso all’esercito iracheno allo sbando. Quelli si esauriscono subito in una guerra. Senza un continuo flusso di armi, munizioni, e approvvigionamenti, non si tiene in piedi un esercito in guerra. Mai. Dall’antichità. Spesso poderosi eserciti hanno perso le guerre solo perché si erano interrotte le linee di approvvigionamento.

Chi ha creato l’ISIS – poteri di manipolazione occidentali – tiene accuratamente aperte le linee di rifornimento di armi moderne, munizioni, viveri e denaro. Navi, camion, arei, elicotteri, portano enormi quantitativi di rifornimenti ogni giorno, del tutto indisturbati. Anzi, diciamolo pure, organizzati e protetti.

Ora, invece di bloccare i flussi logistici, si ragiona emotivamente su che tipo di forze e di eserciti mandare, di quale guerra fare.

Quando basterebbe tagliare le linee di approvvigionamento con un serio cordone sanitario che circondi i territori dell’ISIS, e che controlli e blocchi con l’aviazione e la marina qualsiasi trasporto da e per la zona controllata dall’ISIS. Ma ancora più semplicemente, e per essere ancora più chiari, BASTEREBBE NON MANDARE I RIFORNIMENTI all’ISIS !

Basterebbe poi rifornire di armamenti per difendersi le popolazioni che sono state aggredite dall’ISIS, ed in poche settimane lo Stato Islamico collasserebbe.

Sarebbe poi sufficiente che determinati gruppi nei servizi segreti occidentali, turchi, sauditi, qatarini, israeliani, ecc. invece di proteggere le reti terroristiche che hanno creato e protetto, le smontassero. Basterebbero pochi giorni. Hanno certamente tutte le informazioni necessarie. Non è affatto vero che non sono capaci: i servizi segreti di uno Stato sono sempre infinitamente superiori alle possibilità di qualsiasi gruppo terroristico.

Ma mentre la crisi è in corso ovviamente non ce lo dicono.

Il vero problema non è l’ISIS , ma chi lo ha creato e lo usa come strumento di strategia della tensione a livello planetario.

Durante la strategia della tensione in Italia, le Brigate Rosse o i terroristi neri venivano presentati per anni come invincibili ed inafferrabili. Dopo anni, con gli atti processuali e le verità tardivamente venute fuori, sappiamo benissimo che i nostri servizi e quelli delle potenze estere, non solo sapevano tutto nei dettagli sui gruppi terroristici, ma li usavano per una strategia politica del terrore il cui obiettivo eravamo noi cittadini.

Non ci facciamo imbrogliare ancora una volta dai media del potere. Ora la situazione è esattamente la stessa.

Non ci facciamo coinvolgere emotivamente dal coro urlante che chiede la guerra. Per farla fare ai quegli stessi poteri che hanno creato la destabilizzazione ed il terrorismo. e per farglielo fare con il nostro consenso pieno di odio e di risentimento per gli islamici. Vittime e strumento degli stessi poteri.

LA GUERRA NON VA AUMENTATA, MA VA SMONTATA. Si può fare facilmente.

Certo, non lo faranno quei poteri ipocriti e malvagi che manovrano i nostri governi. Quelli ci faranno fare la guerra. Con i nostri soldi e col sangue di giovani inconsapevoli figli della nostra gente inconsapevole,

Ma che almeno non la facciano con il nostro consenso.

NOI NON VOGLIAMO LA GUERRA.

Con l’11 settembre e con le finte primavere arabe, sono venute fuori guerre interventiste occidentali che hanno fatto milioni di morti. E queste guerre non hanno spento il terrorismo, ma hanno ulteriormente antagonizzato l’Islam radicale aumentandone la forza. Hanno aumentato il terrorismo dopo aver fatto milioni di morti. Non é stato affatto questo un errore dei governi occidentali, ma una precisa strategia perversa che sta avendo successo.

Anche questa guerra che vogliono farci fare, non serve a fare la pace, ad eliminare il pericolo. Ma ad aumentarlo. Ad accrescere ancora i morti e le emergenze.

In modo che il livello di rabbia e di paura in occidente sia tale da farci accettare di fare “qualsiasi cosa”, pur di ritornare alla tranquillità della nostra vita materialista. Cloroformizzata dalle seduzioni materialiste spinte dagli stessi poteri.

“Qualsiasi cosa”, anche rinunciare completamente alla sovranità nazionale, alle libertà individuali.. ed aprire la strada ad un governo che superi le “supposte” debolezze degli Stati occidentali per favorire una Supereuropa orwelliana. Come primo passo fondamentale verso il superstato mondiale dominatore e schiavizzatore delle coscienze.

Non casualmente proprio oggi il nostro ineffabile ministro degli esteri Gentiloni ha detto:

“Contro il terrorismo serve una Europa unita”.

E ogni giorno i media evidenziano come le forze di polizia ed i servizi francesi “non ce l’hanno fatta a difendere i propri cittadini. Sono del tutto incapaci a farlo”. Non sono capaci di difendere la gente che va allo stadio, che fa la shopping, che va ai concerti, che va al ristorante… Non sono capaci di fare nulla…” Questo volevano evidenziare. Questo il mantra ripetuto da tutti i media.

Per dimostrare a tutti che serve qualcosa di diverso, di “più efficace”. Come dice Gentiloni…

Noi non vogliamo cadere nel tranello dell’odio e della paura provocati ad arte.

A livello di masse lo possono fare perché la maggior parte dell’opinione pubblica – condizionata e ancora inconsapevole – cade in questa trappola trascinata emotivamente dai media e dalle bombe, da governi diretti da traditori dei propri cittadini. E fornisce con il proprio sangue, la propria rabbia e la propria paura l’imprimatur per le azioni di guerra, per i milioni di morti, per la trama mondialista contro noi tutti.

Compassione per i milioni di vittime di questi mostri, in Occidente ed in Oriente. A Parigi come il tutto Medio Orientdisperazioneisise.

L’unica risposta vera, onesta ed efficace è la crescita della consapevolezza dell’immane imbroglio. L’unica risposta è che si arrivi ad una massa critica di popolazione cosciente, amante della pace, che rifugga la guerra e l’odio, capace di resistere alle provocazioni nel nome del Bene. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, ma è l’unica strada.

L’unica riposta possibile è la crescita di un numero di coscienze tale da rendere impossibile la manipolazione.

Continuiamo a diffondere voglia di consapevolezza e di Bene. E a sforzarci di farlo ovunque intorno a noi.

aquilac

 

 

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