Di nuovo Parigi. Dolore, paura e conti che non tornano

CIR Parigidinuovo

Di nuovo Parigi. Dolore, paura e conti che non tornano

di Enrico Carotenuto

Il dolore per le vittime dei nuovi attentati di Parigi è grande.

L’ondata di paura generata da questi atti vili è altrettanto grande.

Non dobbiamo però dimenticare la nostra umanità. Rimanere centrati e comprendere bene quale è lo scopo reale di questa barbarie. Solo così potremo evitare di farci trascinare nel vortice di menzogne, paure ed odio che gli ideatori di queste infamità hanno concepito apposta per noi. Questi morti si aggiungono ai milioni di altri morti per le guerre degli ultimi 14 anni. Tutti meritevoli della stessa compassione.

Lo sdegno, non la rabbia, riserviamolo per i veri mandanti di queste atrocità, che non hanno niente a che vedere con l’islam, o con qualsiasi religione.

Abbiamo scritto ripetutamente e con largo anticipo, dopo i fatti Ottawa, Sidney e Charlie Hebdo, che questi orrori si sarebbero ripetuti e moltiplicati, e perchè.

Questa volta i bersagli sono stati lo stadio, un auditorium, e locali serali. Il bersaglio sono i nostri momenti di relax. Il messaggio è chiaro: “dovete avere paura sempre, ovunque andiate”.

A quanto pare, fuori dallo Stade de France ci sono state tre esplosioni, due delle quali causate da kamikaze. Particolare questa scelta di farsi esplodere fuori dallo stadio. Dentro sarebbe stata una carneficina ben maggiore. Ma sono tante le cose che non quadrano, e tante ne emergeranno nei prossimi giorni, mesi, anni. Come succede sempre con la strategia della tensione: quello che sembra non è mai quel che è, e dopo anni ci si accorge che quelli che sembravano colpevoli, alla fine erano sempre manipolati da infiltrati, o da capi con strane amicizie.

Un’indicazione bella chiara può essere la ripetizione a pappagallo fatta da tutti i media del pianeta di una frase chiave: “E’ l’11 settembre di Francia”.

Questa boiata viene ripetuta esattamente citando sempre che la fonte è Rita Katz, con il suo SITE Intelligence Group. Tutti, ma proprio tutti riportano questa fonte come l’attendibilità fatta persona. E questo da proprio molto da pensare. Da tempo conosciamo questi dubbi personaggi.

Proprio ieri scrivevo nuovamente di questa agente del Mossad e del suo trio di provetti disinformatori. Se fosse una barzelletta comincerebbe con: “c’era un’agente del Mossad, un gesuita ed un massone…” 

SITE Intel1

SITE Intel2

Ma non è una barzelletta.

Ieri mattina definivo la Katz e i suoi degni compari come gli effettivi portavoce dell’isis, in connessione all’attentato dell’isis dei giorni scorsi a Beirut. Un attacco che, mi duole dire, non si è filato nessuno perchè quaranta morti in Libano non fanno scalpore in occidente. Oggi la conferma ufficiale da parte dei media mondiali.

Cosa fanno di mestiere quelli della SITE? Mentono. Mentono, e poi ancora mentono. Questa è la fonte imprescindibile, adorata da tutti i media. Sapevatelo.

Ecco le frasi attribuite all’isis dalla Katz: “I francesi bombardano la Siria uccidendo donne e bambini, oggi beve dalla stessa coppa” e “Ora tocca a Roma, Londra e Washington“.

La seconda frase, serve per mettere paura preventiva agli abitanti delle rispettive città, ed in generale alle tre popolazioni dei tre stati. 

La prima invece, va letta bene perchè è senza senso. O meglio, un senso ce l’ha, ma non quello che può sembrare a prima vista.

La frase non ha senso detta da un supporter dell’isis, semplicemente perchè la Francia non ha mai bombardato l’isis. La Francia è schierata da sempre contro Assad, quindi CON l’Isis. Le incursioni aeree francesi in Siria hanno danneggiato Assad e fatto bene all’isis, perchè mai dovrebbero prendersela con chi gli da una mano? Questa frase sarebbe andata bene se gli attentati fossero stati a Mosca, non a Parigi. E’ impensabile, per chiunque segua minimamente i fatti mediorientali, pensare che l’isis o un suo tifoso possano aver detto una simile baggianata. 

Allora qual’è il senso? Perchè viene riportata e ripetuta da tutte le testate? 

Perchè il target della frase non sono le persone informate. Non sono neanche le persone semi-informate. Bensì le preponderanti masse d’ignari che potranno associare il problema alla Siria, dove sanno a malapena che c’è un problema di qualche tipo, forse che gli USA e l’Europa ce l’hanno con un dittatore sanguinario… Così che siano favorevoli a prescindere a qualsiasi azione di rappresaglia fatta li. Contro chiunque la NATO voglia attaccare in Siria. E sappiamo bene qual’è l’obiettivo della NATO. Non certo l’isis. 

Guardatelo bene il lavoro della Katz: due frasi studiate e mirate, con scopi precisi, che vengono riportate come fosse oro colato da tutti i media del mondo. Nessun redattore o giornalista che dica “ma che cavolo scrive ‘sta matta?”. Se lo pensano, evitano accuratamente di dirlo. Pensateci e ripensateci.

Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi“, cantava il Consorzio Suonatori Indipendenti in un disco del 1996 che parlava della guerra in Jugoslavia. Le cose sembrano non essere cambiate molto. La guerra si prepara con la paura e con le menzogne. In Jugoslavia come in Iraq. In Libia come in Siria.

E’ giunta l’ora che ognuno di noi dedichi una parte del proprio tempo a cercare di oltrepasssare il velo delle menzogne. E’ l’unica vera speranza di mitigare le conseguenze della tempesta che stanno scatenando.

Una preghiera per le anime delle vittime degli attentati e delle guerre. Una preghiera anche per i carnefici, che non sanno quello che fanno, e una preghiera per i mandanti, che sono quelli che pagheranno il prezzo spirituale maggiore.

 

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Parigi

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