Europa: la nomina di Juncker non è neutra, ma molto aggressiva. Eccone un altro!

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Europa: la nomina di Juncker non è neutra, ma molto aggressiva. Eccone un altro!

di Fausto Carotenuto

A grande maggioranza i parlamentari europei hanno dato la fiducia al nuovo presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker.

La presenza vociante di un centinaio di euroscettici, compresi grillini e faragiani, ha contribuito ad accorpare gli altri in una bella ammucchiata ipereuropeista.

Destra e sinistra tradizionali, una volta opposte tra loro, hanno ora votato insieme per Junker, mostrando che ormai le maggioranze si formano in un altro modo. Non più su moventi ideologici, su capitalismo o socialdemocrazia, non più su assistenzialismo o liberismo feroce… ma solo su antieuropeismo spinto alternativo ad europeismo sfrenato.

E le ammucchiate sono sostanzialmente dominate dalla superfinanza mondialista.

E come si presenta Junker nel suo discorso di investitura di ieri?

Con una esaltazione dell’Euro ovviamente, che si è rivelato il vero strumento di dominio sui Paesi europei. E poi con una bella sfilza di promesse di ripresa e con un piano da 300 miliardi di euro per il rilancio delle economie europee.

Come a dire, “se tutti si compattano sotto di noi, sotto l’ipereuropeismo centralizzato, tutto si sistemerà. Se invece vi fidate di queste opposizioni vocianti ed inefficaci, morirete di fame, voi e i vostri figli… Noi siamo l’unica e l’ultima speranza.. quindi non fate storie e fate tutto quello che diciamo noi”.

Sembra di sentire Renzi. Ma del resto sono espressione dello stesso gruppo di manipolazione.

Ormai questo è il prototipo, che vale sia in Italia che in Europa, di come il potere in questa fase storica intende governare le masse europee:

dopo aver alimentato per anni una classe politica corrotta, la si colpisce con ripetuti scandali, ma non la si elimina, perché lì sono i veri fedeli del potere. Li si costringe ad accorparsi creando e sostenendo delle opposizioni vocianti antitutto. Alle quali si fanno sostenere anche tutti i temi buoni, in modo che monopolizzino quei temi e che facciano da contenitore, da gabbia politica, per tante persone di buona volontà. Il risultato è di spaventare le vecchie classi politiche, con gli scandali e con le opposizioni sanculotte, in modo da accorparli e far loro accettare più facilmente quello che le grandi lobbies vogliono. E contemporaneamente di tenere in contenitori inefficaci proprio quelli che vorrebbero una politica migliore e libera.

In Italia lo vediamo con il ruolo di “gabbia dei buoni” svolto da un volutamente inefficace e vociante grillismo, e con la grande ammucchiata politica sotto le bandiere di Renzi, aiutata direttamente da magistrati e scandali e indirettamente dal M5S.

Nel suo discorso programmatico per i prossini cinque anni Juncker parla di creare una “vera unione energetica”: con in mano la politica energetica, oltre a quella finanziaria, i nostri margini di manovra nazionali si riducono veramente al lumicino. Se solo pensiamo alla politica di indipendenza nazionale dalle “sette sorelle” di Mattei attraverso l’ENI e l’Agip, che gli costò la vita…

Il fatto che le risorse finanziare per la ripresa di vari Paesi verranno dai soldi che forzosamente l’Europa sottrae agli stessi Paesi con gli indegni trattati europei, fa vedere bene chi avrà in mano il comando pressochè totale delle nostre economie.

E poi Juncker ha trionfalisticamente annunciato un “grande mercato digitale” unico per controllarci meglio… Ed il famoso, orripilante “trattato di libero scambio con gli Stati Uniti”, per aprirci completamente a tutte le nefandezze delle multinazionali..

Un’altra autentica “chicca” della presentazione di Juncker è questa: ha anticipato la formazione di un apposito commissario (ministro) europeo l’immigrazione. E quindi di una “forza” intereuropea apposita per gestire il problema alle frontiere tra Europa e resto del mondo.

E allora noi dovremmo dire: meno male! Finalmente l’Europa si fa carico del problema dell’immigrazione clandestina, che pesava solo su un’Italia impreparata a gestire la marea che viene dal Mediterraneo. Con tutti i drammi , i morti, i dispersi, le tragedie familiari, le tensioni sulle isole… Bene ora ci pensa l’Europa!

Ecco, questo è il classico tranello: certi poteri fomentano una immigrazione clandestina spingendo con i loro terminali in quei paesi, la rendono possibile quando la potrebbero stroncare facilmente già in quei paesi, sia con i servizi di sicurezza che con seri aiuti a quelle economie. Fanno diventare pesante il problema con morti e tragedie. Insomma creano un enorme problema e poi dopo un po’ si presentano con la soluzione di “emergenza”.

In questo caso il nocciolo vero non è tanto nel fatto che se ne occupi l’Europa, che poteva anche dare fondi all’Italia per organizzarsi meglio, ma nella “cessione” di poteri italiani ad un organismo europeo. E per giunta una sorta di “superpolizia di frontiera”, che per svolgere il suo compito dovrà essere potente, al di sopra delle leggi nazionali, ed armata.

Ricorda qualcosa da brividi nella schiena: nella enorme e feroce Unione Sovietica che sostituiva l’impero russo, ci fu il problema di controllare le frontiere. Il compito di farlo spettò ad una organizzazione, che poi divenne il KGB, il più potente e feroce servizio segreto del mondo, secondo solo alla CIA. Che venne poi impiegato soprattutto per sottomettere i cittadini sovietici…  

Vecchie logiche del potere che si ripropongono?

Ma chi è questo Junker?

Un vecchio democristiano europeo (della “sinistra” sociale cattolica come Renzi), che per anni ha governato in Lussemburgo, luogo di innominabili trame finanziarie cattolico-massoniche, coperte dalla “rispettabilità” di un Granducato da operetta.

E perché hanno scelto ora proprio lui?

Un filo preciso lega gli uomini di grande potere in questa Europa. Sarà una coincidenza? Spesso su queste colonne abbiamo parlato del fatto che ora tutto il potere è nelle mani di una piramide gesuitico-massonica, che ha sbaragliato altre piramidi di potere.

Ma giudicate voi.

Il presidente uscente, Barroso, è uscito dalla università gesuita americana di Georgetown. Draghi della BCE viene da scuole gesuite, così come il Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy. Ora a sostituire Barroso arriva Juncker, che proviene da un liceo gesuita.

Ma lasciamo dire qualcosa di più proprio all’ineffabile Van Rompuy, riprendendo una sua dichiarazione del 2012:

“ Ho un rapporto molto stretto con Josè Manuel ( Barroso), con Jean Claude (Juncker) e Mario Draghi… Il nostro… legame è che abbiamo frequentato le scuole gesuite…. Questo crea dei legami incancellabili. Anche Mario Monti ha studiato presso i gesuiti, e Mariano Rajoi. Qui c’è una “internazionale gesuita”. Mi scuso con altri, ma le donne sono state escluse. Devo tuttavia dire che i miei quattro figli, di cui due femmine, hanno frequentato le scuole gesuite. Il mondo è cambiato”.

Sì è cambiato perché i gesuiti ora prendono anche le donne… Bah

Ora sapete perché negli ultimi anni non avete fatto una splendida carriera. Che scuole avete fatto?junckernomina

Avete mai avuto almeno un supplente gesuita? No? Allora niente speranze di vera carriera di potere.

A parte gli scherzi, l’enorme apparato di università, licei e collegi gesuiti in tutto il mondo, serve da sempre a ottenere il dominio della cultura e della scienza ( più forte di quanto si creda) ed è un ottimo strumento per selezionare fin da giovanissimi fedeli esecutori di raffinate trame.

Ma ora non correte a iscrivere i figli ad una università gesuita. Non basta frequentare le scuole gesuite… bisogna anche essere fatti in un certo “utile” modo e finire sotto la lente dei “selezionatori”.

Noi, come sempre, continuiamo a ritenere la politica qualcosa da fare per il bene della gente e non per manipolarla o per il potere. E l’istruzione come strumento di crescita delle coscienze e non di controllo e di selezione di utili sicari. Questo fa la differenza tra i nostri sforzi e quelli delle forze anti-coscienza.

aquilabella

 

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